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La libertà (le libertà) e il benessere (multidimensionale) sono legati a doppio filo. La libertà è l'emblema di quell'insieme di regole, scritte e non, di quel capitale sociale su cui si fonda l'economia di mercato che genera benessere. D'altra parte, l'aumento del benessere è foriero di maggiore libertà (sostanziale, seguendo Amartya Sen) perché accresce il ventaglio delle scelte effettivamente percorribili e fruibili dalle persone, rendendole così appunto più libere, ma anche disposte al cambiamento e aperte al nuovo. Maggiore libertà, dunque, per creare più benessere. Maggiore benessere che accresce la libertà. Nei saggi che compongono questo volume il cammino dell'economia e della società italiane viene ripercorso seguendo i binari della libertà e del benessere, per trarne insegnamenti e puntare a nuovi traguardi. L'Italia è una delle prime dieci economie nel mondo. Il reddito dei suoi cittadini è elevato, da nazione ricca. Sono conquiste ottenute in meno di 100 anni, un tempo breve se considerato con lo sguardo lungo della storia. L'aumento del benessere non si è limitato al solo PIL, totale e per abitante. Ha toccato molti aspetti della vita: dalla salute alla dimensione delle abitazioni, dall'istruzione al tempo libero. I momenti di maggior rapidità del progresso hanno coinciso con quelli di apertura agli scambi internazionali e alla concorrenza, con il moltiplicarsi di possibilità di scelta e di libertà nei vari ambiti della convivenza civile.